Terra di canali e di mulini

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Di Spezia si è detto spesso che era una città d’acqua, e in effetti tutt’attorno c’erano molti canali che solcavano la pianura, pianura che poi altro non era che un esteso materasso fluviale. Cinque erano di buona e torrentizia portata. Dentro la cinta il canale dei Mulini attraversava l’abitato da nord a sud, lungo la direttrice dell’attuale Corso Cavour, e fuori, andando verso ponente, via via si incontravano il canale del Fosso (sedime dell’odierna Via Colombo), il torrente Làgora che veniva dal vallone di Rebocco, il torrente Starolo che nasceva sulle alture di Biassa, e il torrente San Francesco (o di Coregna) che scendeva dal colle della Lizza e andava al mare aggirando il Convento omonimo. Ancora più in là, tra San Vito e Marola, c’era il Caporacca detto anche canale di San Vito il cui corso fu spostato più verso Marola quando furono costruite le grandi vasche d’immersione dei legnami dell’arsenale. Continua a leggere