195 anni fa, esattamente come oggi, l’8 luglio del 1822, periva tragicamente nel mare della Versilia un gigante della poesia mondiale: Percy Bysshe Shelley. Lo “Spirito di Titano entro virginee forme”, come lo definì poi Giosuè Carducci, aveva trascorso gli ultimi suoi due mesi di vita nella casa bianca di San Terenzo, quella che chiamiamo Casa Magni, un luogo del quale era innamorato, così com’era innamorato del golfo intero tanto che sperava di riuscire a convincere la recalcitrante moglie Mary a fermarsi lì ancora un po’, almeno per tutta l’estate. Eppure, quando si parla dei grandi poeti nel golfo, a Spezia si ricorda soprattutto Byron, la cui presenza è invece limitata a quattro soli giorni, trascorsi per di più a letto perché ammalato in una brutta locanda di Lerici, e si tende quasi a ignorare Shelley e Mary, (autrice di Frankenstein).
Ricordo che durante i due mesi trascorsi a San Terenzo Shelley scrisse Lines written in the bay of Lerici e Triumph of life, opera rimasta incompiuta.